Cos’è il Piano Emergenza ed Evacuazione?
Avete mai sentito “prevenire è meglio che curare”? Ecco, il Piano Emergenza ed Evacuazione (di seguito anche PEE per brevità) serve proprio a quello, a prevenire. Quando si affronta una situazione emergenziale si cerca sempre di sopravvivere, lo fanno tutti e non è necessario nasconderlo. Ovviamente per “salvare la pelle” a tutti negli ambienti di lavoro c’è bisogno di preparazione, non si può affidare completamente sé stessi al rapido intervento dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, del 118 o degli altri soccorritori del sistema di sicurezza nazionale.
Il Piano di Emergenza ed Evacuazione definisce i ruoli, ovvero le responsabilità, e le procedure da attuare in caso di emergenza. Ad esempio: sono presenti le planimetrie dei locali, i nominativi degli Addetti alle Emergenza (che devono essere debitamente formati per questo), i numeri utili da chiamare in caso di necessità. Insomma, tutto sistemato, organizzato e procedurizzato affinché l’eventuale emergenza, il Signore ce ne scampi, si risolva nel miglior modo possibile.
Chi deve farlo?
La redazione del Piano di Emergenza è obbligatoria, secondo l’articolo 5 del D.M. 10 marzo 1998, per:
- Aziende con almeno 10 dipendenti;
- Aziende soggette al controllo periodico da parte dei Vigili del Fuoco, rientranti cioè tra le tipologie di attività di cui all’Allegato I del D.P.R. n. 151/2011 (vedi Valutazione Antincendio e Prevenzione Incendi, presto un articolo ad hoc).
Se la tua azienda non rientra tra questi requisiti, non sei obbligato a farlo. Non sei obbligato, ma PUOI farlo lo stesso.
Cosa deve contenere il PEE?
- Come si segnala un emergenza? Una procedura per segnalare le emergenze è importante, visto che senza di essa è impossibile dare l’allarme. Deve essere inserita nel documento.
- Come si scappa da una situazione di pericolo? Una procedura per evacuare in modo ordinato, evitando il panico, è anch’essa essenziale per un Piano di Emergenza ed Evacuazione, altrimenti non ci metteremmo Evacuazione nel nome. E’ ovvio che non sempre si deve scappare, ma bisogna definire quando farlo, tipo:
- quando bisogna evacuare tutti gli ambienti di lavoro;
- quando bisogna evacuare solo alcune aree, reparti;
- chi prende il comando per gestire la situazione, per lanciare l’ordine di evacuazione o revocarlo;
- come evacuare persone con particolari difficoltà
- I percorsi da seguire e i punti di raduno (planimetrie etc.etc.)
- Chi bisogna contattare con tanto di nomi e numeri di telefono, che devono essere sempre reperibili;
- Come bisogna mettere in sicurezza gli impianti critici. Ad esempio: l’impianto del gas o l’impianto elettrico;
- Come intervengono gli addetti alle emergenze, che devono essere appositamente formati e addestrati;
- Come intervengono le forze esterne, tipo i Vigili del fuoco;
- Dove si trovano i mezzi antincendio e di emergenza, ad esempio dove è collocata la cassetta o il kit di primo soccorso.
Una volta fatto il mio bel piano, tutto particolareggiato e decise le tinte del frontespizio, non si è conclusa la procedura. Il piano deve essere testato almeno una volta all’anno. Altrimenti servirà solo come carburante in caso di rogo.
Chi sono i protagonisti del Piano Emergenza ed Evacuazione?
Il Piano lo fanno gli uomini, come già sottolineato nel precedente paragrafo, e nel PEE sono indicati con nomi, cognomi, numeri di telefono e, soprattutto, ruolo rivestito all’interno dell’organizzazione aziendale. I principali ruoli presenti nel Piano di Emergenza ed Evacuazione sono i seguenti:
- Addetti al soccorso di personale disabile, se presente in azienda;
- Responsabile della squadra di emergenza;
- Addetti alla Squadra di emergenza;
- Addetti alle chiamate di emergenza.
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