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Resto al Sud

Resto al Sud, finanziamento per nuove imprese nel Meridione

Una Napoli insolitamente fredda e ventilata ha accolto la premiere di Resto al Sud, il finanziamento rivolto ad Under 35 per l’apertura di nuove imprese nel Meridione. La proposta del Governo italiano, lanciata a giugno con il Decreto Legge Mezzogiorno (D.L. 91/17), è stata fin da subito accolta con entusiasmo e al Castel Dell’Ovo, luogo della presentazione, il pubblico era molto folto.

Cosa è Resto al Sud?

E’ un incentivo per la creazione di nuove imprese in tutti i settorieccetto commercio e liberi professionisti. Esso è rivolto agli Under 35 – ovvero tra i 18 anni e i 36 anni non compiuti al 21 giugno 2017 – residenti al Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) o che vi trasferiscano la residenza entro 60 giorni dall’ammissione al finanziamento.

Il Governo Gentiloni ha stanziato 1,250 miliardi di euro, di cui 750 milioni dal Fondo Sviluppo e Coesione, per finanziare Resto al Sud e le domande potranno essere inviate a Invitalia, soggetto gestore della Misura, dal 15 gennaio 2018.

L’agevolazione prevede la copertura del 100 percento delle spese ammesse a finanziamento:

  • il 35 percento a fondo perduto
  • il 65 percento con un mutuo a tasso zero, erogato dalle banche aderenti alla convenzione ABI-Invitalia stipulata a Napoli il 27 novembre 2017.

Le banche presteranno soldi ai giovani con poche garanzie a tasso zero e per giunta al Mezzogiorno? Seeee….

Certo, lo faranno. Le banche avranno la garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI e gli interessi saranno pagati tramite un apposito contributo.

Quali sono i limiti massimi e quali sono le spese ammissibili?

La Legge di conversione numero 123 del 3 agosto 2017 ha innalzato il tetto per giovane richiedente da € 40.000,00 a € 50.000,00. L’incentivo sale fino a € 200.000,00 nel caso di società costituite da più giovani in possesso dei requisiti (ognuno dei quali singolarmente è beneficiario sempre di massimo € 50.000,00).

Si potranno spendere per:

  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili;
  • l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature;
  • l’acquisizione di programmi informatici;
  • le principali voci di spesa utili all’avvio dell’attività.

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